Presentato l'archivio dell'attore e drammaturgo palermitano alla Fondazione Cini di Venezia.
L'Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini di Venezia arricchisce il suo già notevole patrimonio di testi, opere, documenti e testimonianze del teatro contemporaneo italiano.
Dopo gli archivi storici di Scaparro e Squarzina, arriva dunque in laguna tutto il materiale di Franco Scaldati, il "sarto" della scena italiana, epiteto che lo ha identificato per tutto il corso della sua carriera. Fino al 1978 infatti aveva lavorato in una nota sartoria del capoluogo siciliano.
La nuova casa di Franco Scaldati
E' cosi che Melino Imparato, da sempre al fianco di Scaldati e attore storico della sua compagnia, ha definito il ponte che si è creato tra Palermo e Venezia, "una decisione sofferta, perchè ci sarebbe piaciuto lasciare le opere di papà a Palermo", ha ribadito Gabriele Scaldati, uno dei due figli, e in queste parole si coglie una sottile vena polemica con la città di Scaldati.
Ma l'invito di Maria Ida Biggi, direttrice dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione, alla fine ha avuto la meglio: la Fondazione Cini può assicurare, grazie ai suoi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale, un lavoro attento e scientificamente valido di recupero e catalogazione delle migliaia di pagine di cui è composto l'archivio Scaldati.
I progetti in cantiere sono tanti, dalla giornata di studi fissata per il prossimo 13 aprile 2021 nel giorno del suo compleanno, di cui ha dato notizia la stessa Maria Ida Biggi, alla pubblicazione dell'opera omnia di Scaldati, sei volumi per 63 testi totali, curata da Valentina Valentini, della Sapienza di Roma, e da Viviana Raciti, Università di Tor Vergata.
Infine l'assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà lancia la proposta, dopo aver ricevuto il consenso degli eredi, di pubblicare gli inediti del drammaturgo palermitano.
La presentazione dell'Archivio Franco Scaldati a Venezia è stata, dunque, una spinta alla progettualità e non un semplice momento di celebrazione, si è parlato insomma di quello che sarà, piuttosto che di quello che già è stato. "Venezia è il nuovo porto, da cui le opere di Franco possono partire per altri viaggi", è ancora Melino Imparato ad intervenire: Venezia dunque non scippa a Palermo le opere di Scaldati, ma offre ad esse un nuovo trampolino per futuri lanci.